giovedì 4 giugno 2009
mercoledì 3 giugno 2009
MA NON CI SIAMO GIA' PASSATI?
il sospetto più meno infondato come arma politca e base militare..
storia già sentita, storia pericolosa
da PeaceReporter
Venezuela e Bolivia vendono uranio all'Iran. Parola d'Israele
Un documento dell'intelligenge accusa Caracas e La Paz, che smentiscono.
"Abbiamo informazioni secondo le quali La Paz e Caracas forniscono uranio all'Iran per il suo programma nucleare". Queste le parole contenute all'interno di un documento diffuso dalla stampa e prodotto dal ministero degli Esteri israeliano.
"Non avremmo voluto che questo documento uscisse allo scoperto e fosse diffuso" dice il portavoce del ministero Igal Palmor che ha aggiunto: "Ci dispiace che alcune informazioni siano venute alla luce". Il documento, diffuso come detto dalla stampa israeliana è il frutto di un lavoro dei servizi segreti di Tel Aviv e come scopo potrebbe avere quello di bloccare il processo di avvicinamento fra Washington e Teheran, passando dai rapporti fra Ahmadinejad, Chavez e Morales.
Dalla Bolivia nessuna conferma alla notizia della somministrazione di uranio all'Iran. I due paesi godono di ottimi rapporti bilaterali rafforzati nel 2007 con una serie di accordi economici. Uno di questi riguarda anche "il diritto di tutti i paesi a sviluppare programmi nucleari a fini pacifici nell'ambito di un programma di non proliferazione delle armi nucleari ma come mezzo di sviluppo socio economico e tecnologico del suo popolo". Ma in Israele la pensano in modo differente. Anche le rassicurazioni iraniane sul fine esclusivamente pacifico del proprio progetto nucleare non fanno cambiare idea a Tel Aviv.
leggi tutto l'articolo
lunedì 1 giugno 2009
MEGLIO DI COSI'
oggi non posso suggerire ritagli di giornale e allora pubblico un post...
Ma si può fare cronaca sportiva meglio di così?
Mitico Gianni Clerici
Repubblica — 31 maggio 2009 pagina 46 sezione: SPORT
PARIGI - Con un sorriso triste Tathiana Garbin ci dice che, al di là di questa occasione mancata contro la Razzano, a trentadue anni viene il momento di ritirarsi. Dal gruppo degli scribi italici, un po' sorpresi, salgono voci di dissenso, e di curiosità, se uno si spinge a domandare «Ma cosa farai da grande, gestirai i due milioni di dollari guadagnati in carriera?». «Potresti sempre iniziare come badante di Clerici», suggerisce un altro, con aria solo a metà ironica. Dopo aver così trovato una soluzione al nostro futuro, continuiamo una conversazione che non può non essere amabile, per chi viene dal paese di Goldoni, e i cui zii tuttora si segnalano nella fabbricazione di maschere. «Credo di aver perso l' occasione migliore sul 5 pari nel primo, dopo che avevo iniziato a giocare con un proprio e vero handicap di zero a cinque» osserva Tax. Dopo un' occhiata al taccuino, non posso che concordare, mentre l' ultima delle nostre ragazze sconfitte si autoaccusa. «Nel ventone che c' era, lei sfruttava la sua maggior forza» dice, mostrando il braccio sfilato, privo dei muscoli del bicipite. «Così, almeno in quell' occasione, non sono riuscita a intortarla». Rifletto un istante su tutti i miei match perduti, ai tempi in cui ero il più assiduo perdente di un circuito che ancora non chiamavamo così. C' era sempre qualcosa, come oggi nel caso di Tathiana, che ci era parso insufficiente, che pareva essere la causa di una sconfitta, spesso effetto da ragioni riposte e lontane che, per quanto mi riguarda, avrei troppo tardi rinvenute nei libri di Freud e Jung. Digiuna, la cara ragazza, di simili letture, non meno di uno smarrito Djokovic, incapace di trovare una qualsivoglia causa per la sconfitta contro un turista tedesco, Phillip Kohlschreiber: turista, scrivo, perché, come mi ricorda, di passaggio, un socio della Canottieri Aniene, difende i colori di quel nobile circolo nel campionato italiano a squadre. Forse, tenta di spiegarmi un collega serbo, Nole si è troppo speso dentro e fuori campo, in una stagione che l' aveva condotto alle finali di Montecarlo e Roma, e alla recente vittoria a Belgrado, torneo addirittura acquistato dal giocatore stesso. Ma doveva essere, questa, una giornata non meno inattesa di venerdì. Lo stesso Federer, da molti atteso nel ruolo di sfidante di Nadal, ha avuto non pochi problemi contro un tennista, se non proprio fallito, meno affermato di quanti non si immaginasse anni addietro. Polò Mathieu, a grandi schiaffi di diritto doppiati con rovesci lungolinea, ha costretto a più riprese nell' angolo l' ex Federerissimo. Sin qui troppo incostante per far paura a Nadal. Risultati - Uomini: Kohlschreiber (Ger) b. Djokovic (Srb) 6-4, 6-4, 6-4; Federer (Svi) b. Mathieu (Fra) 4-6, 6-1, 6-4, 6-4. Donne: Razzano (Fra) b. Garbin 7-5, 7-5. - GIANNI CLERICI
Tutti gli altri suoi articoli sono sul sito di Repubblica
Iscriviti a:
Commenti (Atom)
